LUCIANO di Samosata (ca 120 - ca 180)
Di Luciano si hanno scarse notizie biografiche, ricavate soprattutto dalle sue opere. Si sa che nacque intorno al 120 a Samosata, in Siria.
La sua vita non fu certo facile, anzi la sua fanciullezza non fu priva di stenti e per vivere fece l'apprendista nella bottega di un suo zio statuario. Nonostante trovasse grande difficoltà ad apprendere il greco per via delle sue origini orientali, Luciano decise di dedicarsi agli studi di eloquenza e retorica.
Diventato maestro di retorica, Luciano ottenne grandi successi come conferenziere, viaggiando in Asia, Grecia, Italia e Gallia. Il retore fu a Roma nel 159 e qui incontrò il filosofo Nigrino. Ebbe allora una crisi di identità e l'anno successivo (aveva ormai quarant'anni) si trasferì ad Atene, dove si dedicò agli studi filosofici. Dal 171 al 175, infine, ricoprì qualche incarico nell'amministrazione romana in Egitto (fu archistator praefecti Aegypti).
Luciano di Samosata morì intorno al 180, probabilmente in Egitto.
Fu scrittore assai fecondo in diversi generi di prosa: gli sono attribuite un'ottantina di opere tra saggi, discorsi, dialoghi, lettere, racconti fantastici dove risaltano la sua grande abilità di scrittura (usò un eccellente dialetto attico) e il suo spirito caustico e dissacrante, tipico della nuova sofistica. Tra le sue opere più famose, in genere piuttosto brevi, si ricordano per il periodo giovanile, dominato dall'interesse per la retorica, L'elogio della mosca, I due Falaridi, Sul modo di scrivere la storia (contro la storiografia romanzesca e adulatoria in uso ai suoi tempi).
A una considerazione filosofica della vita, con tono satirico e polemico verso molti atteggiamenti falsi o stolidi degli uomini, appartengono il Nigrino, sulla visita dello stesso Luciano a questo filosofo in Roma; i Dialoghi dei morti e il Caronte, sulla vanità della vita e di certe credenze umane; i Dialoghi delle cortigiane, costruiti su trame di novelle; i Dialoghi degli dei e l'Icaromenippo, contro le credenze superstiziose e la mitologia; il Peregrino e l'Alessandro, rispettivamente contro il fanatismo e l'impostura religiosa.
Libero volo della fantasia è la Storia vera, parodia dei racconti di viaggio, che descrive la meravigliosa avventura di alcuni naufraghi approdati in un'isola dove le viti hanno forma di donne, poi trasportati sulla Luna e quindi nel ventre di una balena.
Dubbia è l'attribuzione a Luciano del romanzo Lucio e l'asino, che ha lo stesso argomento delle Metamorfosi o l'Asino d'oro di Apuleio.
editus ab
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La vita
Di Luciano si hanno scarse notizie biografiche, ricavate soprattutto dalle sue opere. Si sa che nacque intorno al 120 a Samosata, in Siria.
La sua vita non fu certo facile, anzi la sua fanciullezza non fu priva di stenti e per vivere fece l'apprendista nella bottega di un suo zio statuario. Nonostante trovasse grande difficoltà ad apprendere il greco per via delle sue origini orientali, Luciano decise di dedicarsi agli studi di eloquenza e retorica.
Diventato maestro di retorica, Luciano ottenne grandi successi come conferenziere, viaggiando in Asia, Grecia, Italia e Gallia. Il retore fu a Roma nel 159 e qui incontrò il filosofo Nigrino. Ebbe allora una crisi di identità e l'anno successivo (aveva ormai quarant'anni) si trasferì ad Atene, dove si dedicò agli studi filosofici. Dal 171 al 175, infine, ricoprì qualche incarico nell'amministrazione romana in Egitto (fu archistator praefecti Aegypti).
Luciano di Samosata morì intorno al 180, probabilmente in Egitto.
Le opere
Fu scrittore assai fecondo in diversi generi di prosa: gli sono attribuite un'ottantina di opere tra saggi, discorsi, dialoghi, lettere, racconti fantastici dove risaltano la sua grande abilità di scrittura (usò un eccellente dialetto attico) e il suo spirito caustico e dissacrante, tipico della nuova sofistica. Tra le sue opere più famose, in genere piuttosto brevi, si ricordano per il periodo giovanile, dominato dall'interesse per la retorica, L'elogio della mosca, I due Falaridi, Sul modo di scrivere la storia (contro la storiografia romanzesca e adulatoria in uso ai suoi tempi).
A una considerazione filosofica della vita, con tono satirico e polemico verso molti atteggiamenti falsi o stolidi degli uomini, appartengono il Nigrino, sulla visita dello stesso Luciano a questo filosofo in Roma; i Dialoghi dei morti e il Caronte, sulla vanità della vita e di certe credenze umane; i Dialoghi delle cortigiane, costruiti su trame di novelle; i Dialoghi degli dei e l'Icaromenippo, contro le credenze superstiziose e la mitologia; il Peregrino e l'Alessandro, rispettivamente contro il fanatismo e l'impostura religiosa.
Libero volo della fantasia è la Storia vera, parodia dei racconti di viaggio, che descrive la meravigliosa avventura di alcuni naufraghi approdati in un'isola dove le viti hanno forma di donne, poi trasportati sulla Luna e quindi nel ventre di una balena.
Dubbia è l'attribuzione a Luciano del romanzo Lucio e l'asino, che ha lo stesso argomento delle Metamorfosi o l'Asino d'oro di Apuleio.
editus ab
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